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Eremo di Cerbaiolo – La Veronica |
La storia dice che
Cerbaiolo è il piú antico insediamento monastico dell'Alta Valle del Tevere. Tedaldo, un longobardo diventato cristiano, signore di Cittá di Castello che all'epoca si chiamava Tiferno, costruí nel 706 un monastero da donare ai frati benedettini ''perché vi elevassero lodi a Dio giorno e notte''. Sua figlia aveva paragonato le rocce su cui sorge Cerbaiolo a quelle del terremoto scatenatosi a Gerusalemme in occasione della morte di Gesú. Francesco vi passó spesso diretto alla Verna, ma fu Sant'Antonio che vi soggiornó molto l'anno prima della sua morte, nel 1230, per un periodo di ritiro spirituale e per concludere la stesura di un quaresimale richiestogli dal Papa.
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Eremo di Cerbaiolo – Ostello Francescano |
Ancora oggi, in un bosco ai piedi del convento, si trova la cappelletta di Sant'Antonio, costruita nel '700 sul luogo dove il santo dormiva.
Tutta la camminata di oggi avverrá per sentieri di montagna, tranne l'attraversamento di Pieve Santo Stefano che sará su strada asfaltata. Scesi da Cerbaiolo alla base della rocca prendere a destra un sentiero che sale verso una forcelletta. Scendere per una mulattiera che tiene a destra il Poggio delle Calbane e si precipita poi per il ripido greto di un torrentello fino a giugere a un grande prato e alle case, in parte diroccate, di Strazzano. Imboccare il sentierino numero 2 sino alle prime strade di
Pieve Santo Stefano.
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Pieve Santo Stefano – Comune |
Prendere la Via del Gioiello, girare a sinistra per Via Camaiti e costeggiare il fiume Tevere prima di attraversarlo su un ponte vicino alle antiche prigioni. Da qui si arriva facilmente in Piazza delle Logge. Pieve Santo Stefano non ha cose di grande interesse. Forse la caratteristica piú peculiare del paesino è quella di essere diventato la ''Cittá del Diario''. Dal 1987 vengono raccolti i diari degli italiani comuni, dal ministro all'operaio, dalla suora alla prostituta, che costituiscono una testimonianza fondamentale sui tempi che cambiano.
Dal centro del paese si prende il sottopassaggio sotto la superstrada Roma-Cesena, e poi si sale a destra verso localitá Il Palazzo. La strada carrabile diventa un sentiero sottile che conduce alle casupole di
Grigliano. Si prosegue lungo il sentiero 075 che scende piacevolmente in un bosco e poi si attraversa in salita presso il Poggio Castellaccia e il Monte della Modina. Sono tre ore buone di cammino fino ad arrivare, tramite il sentiero 66, al
Passo delle Pratelle (1075 mt).
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Passo delle Pratelle – Boschi |
Di lí proseguire per il crinale che attraverso vari saliscendi del sentiero GEA 50 porta a un bel prato in declivio e quindi in cima al Monte Calvano. Scendere poi sino alla Croce della Calla e costeggiando il Monte Penna raggiungere il
santuario della Verna attraverso l'Anello Basso del sentiero 50.
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La Verna – Statua di S.Francesco |
La faggeta della Verna è meravigliosa e isola il viaggiatore in un mondo intriso di sacro e di sogno. Alla Verna si puó dormire nel grande ostello del Santuario (chiedere di Suor Priscilla) o a Chiusi della Verna presso il Pastor Angelicus, collegato col convento soprastante. Siamo arrivati in uno dei luoghi più fantastici del francescanesimo, dove il santo ricevette le stimmate e dove pregava su baratri rocciosi impressionanti, sulla montagna che fu sicuramente per lui la piú cara e amata.
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La Verna – Basilica Maggiore |