Questa è una tappa molto piacevole che si snoda per la pianura del Tevere.
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Panorama da Citerna |
Usciamo da
Citerna per la sua punta nord e scendiamo a destra fino alla base della collina.
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Citerna – Corso Garibaldi |
Qui puntiamo a destra lungo il torrente Sovara e raggiungiamo il paese di
Pistrino che racchiude una delle piccole perle dello stile romanico di tutta l'Umbria: la chiesetta di Santa Maria Assunta in Pistrino. Il termine “pistrinum” denota in latino un mulino che in epoca romana doveva sorgere sul Sovara. Il paese è famoso per i suoi salumi.
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Citerna – Madonna di Donatello |
La chiesa del secolo XII contiene meravigliosi affreschi risalenti al 1300. Ora è utilizzata anche come museo d'arte ed ospita le sculture di Bruno Bartoccini, artista moderno pistrinese.
Si prosegue in direzione nord nella Valle Tiberina in direzione del paese di Fighille, il cui sottosuolo è ricco di una pregiata qualità di argilla da cui si producono ceramiche. Poco prima di arrivare al villaggio, salendo una collina a sinistra, si giunge rapidamente alla chiesa di
Santa Maria in Petriolo, del 1200. Poi si cammina in piano in direzione di Sansepolcro attraverso i paesini di Mancino, Bastia e Gricignano, in mezzo ai vitigni che producono uno squisito Vin Santo.
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Santa Maria in Petriolo |
Prima di Gracignano si passa dall'Umbria alla Toscana, e più precisamente nella provincia di Arezzo. Si è arrivati vicino al Tevere quando si toccano le case del
Podere Violino, un agriturismo con ristorante, campeggio e piscina noto in tutta la Toscana. Proseguendo per la stradina che prosegue diritta si arriva sulla riva del Tevere e alla Palazzesca. Si attraversa il fiume su un ponte panoramico e si entra in
Sansepolcro, chiamato dai suoi abitanti “El Borgo”.
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Sansepolcro- Chiesa di San Francesco |
La fondazione risale al X secolo quando Arcano ed Egidio, due pellegrini, uno greco e uno spagnolo, rientrati dalla Terra Santa, vi crearono una comunità monastica. La leggenda narra che Arcano, passando la notte in un bosco di noci, ebbe in sogno una visione che gli ordinava che doveva fondare lì una città in onore del santo sepolcro di Gesù. Attratti da questo racconto, molti contadini scesero dalle montagne per costruirsi un'abitazione nella nuova città.
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Piero della Francesca – Resurrezione |
I Medici e l'architetto Giuliano da Sangallo dotarono Sansepolcro delle spendide mura che si vedono ancora oggi e che attraverseremo per visitare questa città, indicata dalla signoria fiorentina come fortezza di confine. Ma Sansepolcro subì nella sua storia molti terremoti (l'ultimo distruttivo è stato nel 1948) e pestilenze che in certi periodi quasi lo cancellarono dalla faccia della terra.
Sansepolcro ha dato i natali a uno dei più straordinari pittori del Rinascimento, Piero della Francesca (1420-92), il cui capolavoro
“La Resurrezione”, conservato nel Museo Civico, vale da solo il viaggio per conoscere la cittadina.
Lo scrittore inglese Aldous Huxley lo ha definito “il miglior dipinto del mondo”.
Usciti fuori dalle mura a sud-est, si prende a sinistra la strada che va a Montagna e al
Convento di Monte Casale. Si arriva al monastero francescano dopo un bivio a destra. Lo stesso Francesco vi transitò nel 1213 durante il suo viaggio per l'Adratico e la Terra Santa, dopo la donazione del luogo da parte dei benedettini ai francescani. Ai piedi del convento, immerso in una foresta di lecci, sta il
Sasso Spicco dove il poverello amava pregare. Il panorama che si gode dal Convento di Monte Casale è incantevole e chiude in modo magnifico, con una bevuta dell'acqua purissima che sgorga in più punti attorno al monastero, questa sesta tappa del Girotondo.