12 - Arezzo-Castiglion Fiorentino - 22 Km
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- 07 set 2009
- Girotondo di San Francesco
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Si esce da Arezzo passando per l’incantevole santuario quattrocentesco di Santa Maria delle Grazie, splendido esempio di architettura tardogotico-rinascimentale. L'edificio fu costruito nella prima metà del quattrocento, sopra le rovine dell’antica Fons Tecta, ritenuta sede di un culto pagano delle acque.
In quella zona aveva molto predicato San Bernardino che alla fine era riuscito a far distruggere la fonte.
La chiesa è preceduta da un portico, disegnato da Benedetto da Maiano, capolavoro stupendo di leggerezza e di grazia, a sette arcate poggianti su esili colonne. L'interno a navata unica ospita l'affresco quattrocentesco della Madonna della Misericordia di Parri di Spinello. L’altare maggiore, in marmo e terracotta smaltata, è un'opera insolita di Andrea della Robbia.
Si prosegue quindi verso la frazione Gaville passando il torrente Vingone. Appena si tocca il Fosso dell'Erpicone si lascia la strada asfaltata per Gaville e si va a destra per Villalba. Passato il paesino si punta verso il Casone e da qui si arriva in poco tempo al convento francescano di Sargiano. A vedetta della città di Arezzo, sulle pendici settentrionali del Monte Lignano, potrai immergerti nel segreto e accogliente bosco dello stesso nome, protetto nei secoli dalle mura del convento.
Il luogo e la cura con cui il bosco di 10 ettari è stato conservato fino ai nostri giorni testimonia il profondo rispetto della cultura francescana verso la natura. In questo piccolo angolo verde vive e si riproduce la rovere, una specie divenuta col tempo molto rara in tutta Italia.
All’ingresso di Sargiano puoi ammirare l’imponente leccio legato alla storia del brigante aretino dell'800, Federigo Bobini, detto Gnicche, che, si dice, fosse solito organizzare i suoi agguati proprio in prossimità di questo maestoso albero di circa 200 anni di età. Da visitare il bellissimo convento del XV secolo e l'annessa chiesa di San Giovanni Battista del 1778. Si prende quindi il sentiero 551 che passa dal convento, e attraverso le case di Montarfone si sale a quota 837 sul Lignano. Si scende in cresta fino al Foco di Rugatino per risalire poi a riprendere dopo le case Frugnolo il sentiero 50, sì quello stesso che avevamo percorso alla Verna per inerpicarci sull'Alpe Catenaia.
Si prosegue a destra per il Monte Camurcina, i poggi Altoviti e Cavadenti, sino a giungere sul Monte Castiglion Maggio fra la Val di Chiana e quella di Chio.
Qui si lascia il sentiero 50 per scendere a destra per il sentiero 555 verso Castiglion Fiorentino, il paese di Roberto Benigni, che si vede là in fondo. Prima però, lungo una ripida discesa in cui la strada fa molti tornanti, si giunge al paesino di Mammi, con le rovine del castello e la chiesa di San Pietro, e quindi si tocca la Maestà di Mammi, una piccola chiesetta ormai chiusa da molti anni, posta in prossimità di un quadrivio a 470 mt. sul livello del mare. Non si riesce a risalire all'epoca della costruzione: certo è che una visita pastorale del 1692 parlava già di "un'edicola detta dal volgo Maestà eretta a comodità dei pellegrini".
Siamo a Castiglion Fiorentino, al termine della 12/esima tappa del Girotondo di San Francesco. Ammirate la Torre del Cassero, le Logge del Vasari, la Pieve di San Giuliano, ma non perdete la chiesa di San Francesco.
Nata da una donazione del 1259, ha l'impianto tipico delle chiese degli ordini mendicanti: una vasta navata unica, con copertura a capanna. Sulla sinistra della chiesa si sviluppa un chiostro di gusto rinascimentale con affreschi secenteschi nelle lunette, raffiguranti episodi della vita di San Francesco ed attribuiti a Margaritone d'Arezzo.
Arezzo – Pieve di Santa Maria |
In quella zona aveva molto predicato San Bernardino che alla fine era riuscito a far distruggere la fonte.
La chiesa è preceduta da un portico, disegnato da Benedetto da Maiano, capolavoro stupendo di leggerezza e di grazia, a sette arcate poggianti su esili colonne. L'interno a navata unica ospita l'affresco quattrocentesco della Madonna della Misericordia di Parri di Spinello. L’altare maggiore, in marmo e terracotta smaltata, è un'opera insolita di Andrea della Robbia.
Annunciazione di Piero della Francesca |
Si prosegue quindi verso la frazione Gaville passando il torrente Vingone. Appena si tocca il Fosso dell'Erpicone si lascia la strada asfaltata per Gaville e si va a destra per Villalba. Passato il paesino si punta verso il Casone e da qui si arriva in poco tempo al convento francescano di Sargiano. A vedetta della città di Arezzo, sulle pendici settentrionali del Monte Lignano, potrai immergerti nel segreto e accogliente bosco dello stesso nome, protetto nei secoli dalle mura del convento.
Arezzo – Santa Maria delle Grazie |
Il luogo e la cura con cui il bosco di 10 ettari è stato conservato fino ai nostri giorni testimonia il profondo rispetto della cultura francescana verso la natura. In questo piccolo angolo verde vive e si riproduce la rovere, una specie divenuta col tempo molto rara in tutta Italia.
All’ingresso di Sargiano puoi ammirare l’imponente leccio legato alla storia del brigante aretino dell'800, Federigo Bobini, detto Gnicche, che, si dice, fosse solito organizzare i suoi agguati proprio in prossimità di questo maestoso albero di circa 200 anni di età. Da visitare il bellissimo convento del XV secolo e l'annessa chiesa di San Giovanni Battista del 1778. Si prende quindi il sentiero 551 che passa dal convento, e attraverso le case di Montarfone si sale a quota 837 sul Lignano. Si scende in cresta fino al Foco di Rugatino per risalire poi a riprendere dopo le case Frugnolo il sentiero 50, sì quello stesso che avevamo percorso alla Verna per inerpicarci sull'Alpe Catenaia.
Si prosegue a destra per il Monte Camurcina, i poggi Altoviti e Cavadenti, sino a giungere sul Monte Castiglion Maggio fra la Val di Chiana e quella di Chio.
Arezzo – Convento di Sargiano |
Qui si lascia il sentiero 50 per scendere a destra per il sentiero 555 verso Castiglion Fiorentino, il paese di Roberto Benigni, che si vede là in fondo. Prima però, lungo una ripida discesa in cui la strada fa molti tornanti, si giunge al paesino di Mammi, con le rovine del castello e la chiesa di San Pietro, e quindi si tocca la Maestà di Mammi, una piccola chiesetta ormai chiusa da molti anni, posta in prossimità di un quadrivio a 470 mt. sul livello del mare. Non si riesce a risalire all'epoca della costruzione: certo è che una visita pastorale del 1692 parlava già di "un'edicola detta dal volgo Maestà eretta a comodità dei pellegrini".
Siamo a Castiglion Fiorentino, al termine della 12/esima tappa del Girotondo di San Francesco. Ammirate la Torre del Cassero, le Logge del Vasari, la Pieve di San Giuliano, ma non perdete la chiesa di San Francesco.
Nata da una donazione del 1259, ha l'impianto tipico delle chiese degli ordini mendicanti: una vasta navata unica, con copertura a capanna. Sulla sinistra della chiesa si sviluppa un chiostro di gusto rinascimentale con affreschi secenteschi nelle lunette, raffiguranti episodi della vita di San Francesco ed attribuiti a Margaritone d'Arezzo.
Castiglion Fiorentino Vista dalle Logge del Vasari |
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