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Bevagna – Piazza Silvestri |
Bevagna, Mefana per gli etruschi e Mevania per i romani, antico borgo di origini che si perdono nella notte dei tempi, è collocata al margine occidentale della piana di Foligno, presso l'ansa del fiume Timia.
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Bevagna – Portale di S.Michele Arcangelo |
Sono assolutamente da non perdere, nella bellissima piazza Silvestri, il palazzo gotico dei Consoli, posto singolarmente in obliquo rispetto agli assi viari, e le chiese di San Silvestro (1195 d. C.) e di San Michele Arcangelo, di pochi anni dopo, costruita dal maestro Binello con la facciata di blocchi di travertino e di pietra del Subasio.
La fontana che completa la scenografia di questo eccezionale spazio è invece un rifacimento di epoca ottocentesca.
Subito dopo la morte di San Francesco, i devoti bevanati, in onore dell'assisiate, vollero dedicargli una chiesa: la chiesa di S. Francesco, appunto, dove si conserva anche la pietra sulla quale il santo poggiò i piedi durante la sua predica agli uccelli. Ancora oggi sono ben conservate le porte medioevali del paese e lunghi tratti dell' antica cerchia di mura.
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Bevagna – Porta verso Assisi |
Ogni anno, per dieci giorni alla fine di giugno, Bevagna fa un tuffo nel suo remoto passato con il Mercato delle Gaite: le antiche botteghe dei mestieri medievali riaprono i loro battenti e le strade si popolano di bevanati che, in abiti d'epoca, vivono la quotidianità dei loro avi mangiando, lavorando, giocando proprio come loro. L'evento trae ispirazione dall'antica divisione di Bevagna in quattro quartieri, denominati Gaite.
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Bevagna – San Francesco |
Scopo della manifestazione è quello di ricostruire con la maggiore attinenza storica possibile e con dovizia di particolari la vita quotidiana degli abitanti del borgo nel periodo compreso tra il 1250 e 1350.
Il Girotondo riprende poi passando per il
Convento dell'Annunziata dell'XI secolo, visitato anche da San Francesco, che sorge presso il laghetto dell'Aisillo, o Abisso. Abbandonato dai Benedettini nel sec. XV, nel 1487 fu concesso ai Minori Osservanti. Si narrano molte leggende sugli abitanti della zona, legati al costante pericolo di inondazioni e alla malaria, che fino al '500 infierì nell'area paludosa poi bonificata.
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Edicola della Predica agli uccelli |
Si giunge sempre proseguendo per la strada asfaltata in pianura a
Pian d'Arca, famoso per la predica agli uccelli immortalata da Giotto nella Basilica di Assisi. Si legge nei Fioretti che il beato Francesco, avviandosi verso Bevagna, si diede a predicare a molti uccelli che gioiosamente allungavano il collo, allargavano le ali, aprivano il becco e giungevano persino a beccare la sua tunica. Tutto ciò vedevano i compagni che lo aspettavano sulla via. Là sorge un'edicola che si raggiunge, ormai in aperta campagna, percorrendo la strada SP 403 che conduce a Cannara. Fu eretta nel 1926, ma in realtà il sito storico della tradizione è segnalato da un cippo commemorativo collocato a pochi centinaia di metri dalla cappelletta votiva.
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Torre Quadrana |
Si prosegue quindi girando a destra per
Cannara, ricca di antiche chiese, dove San Francesco ideò l'ordine dei terziari.
A questo riguardo notevole è la chiesa della Buona Morte (ovvero delle Sacre Stimmate di San Francesco): è la trasformazione, avvenuta nei secoli, del piccolo oratorio in cui il santo, secondo la tradizione, concesse il primo abito del Terz'Ordine Francescano al beato Lucio Modestini di Cannara.
Passando infine a fianco della Torre Quadrana del 1400 entriamo dentro a
Spello per la Porta Consolare, ultimo dei Borghi più belli d'Italia visitato dal Girotondo. Siamo giunti all'ultima tappa del nostro pellegrinaggio: domani torneremo dopo 33 giorni ad Assisi.
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Spello – Porta Consoli |