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Spello |
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Spello – Viottolo fiorito |
Fra i paesi della zona
Spello è quello che sicuramente annovera il maggior numero di testimonianze di epoca romana; la cinta muraria, le fondamenta per quella medioevale, i resti dell' anfiteatro, delle terme, e le splendide Porta Consolare, Porta Urbica e Porta Venere di epoca augustea.
Salendo verso l'alto si raggiunge la chiesa, costruita fra il XII e il XIII secolo, di Santa Maria Maggiore la quale mostra una bella facciata rifatta con materiali antichi nel 1644, e ha al suo interno il piu' grande tesoro.
E' infatti qui la splendida
Cappella Baglioni, capolavoro dipinto meravigliosamente dal
Pinturicchio con le immagini dell' Annunciazione, della Natività e della Disputa al Tempio, oltre ad altri affreschi dello stesso autore nelle cappelle della crociera e del Perugino sui pilastri di accesso al presbiterio.
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Pinturicchio – Cappella Baglioni |
Non lontano possiamo visitare la chiesa duecentesca di S. Andrea che ospita la tavola Madonna e Santi del Pinturicchio.
Usciti da Spello in direzione Assisi ci imbattiamo quasi subito nella favolosa chiesa di
San Claudio.
La chiesa venne eretta su un’area cimiteriale paleocristiana e, come risulta nel 1178, costituiva uno dei possedimenti dell’abbazia di S. Silvestro di Collepino dell’ordine Camaldolese; già prima di questa data aveva assunto il ruolo di santuario.
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Spello – San Claudio |
Sulla chiesa di San Claudio, molto affrescata, svetta il fantastico campanile a vela, che era una soluzione ben diffusa in Umbria, sviluppato su due ordini di arcate dove vi erano le campane.
Si prende a destra la strada asfaltata per il
Monte Subasio che si abbandona quando dalla salita si può vedere più a valle il paese di
Collepino, nella valle del torrente Chiona, col suo splendido castello.
Si prosegue lungo mulattiere e carrarecce che vanno nel bosco sino alla Fonte Bregno, con una statua moderna dedicata a ''sorella acqua''. Ora siamo in uno spazio aperto, di infiniti prati e pascoli, che porta alla sommità del Monte Subasio.
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Prato sul Monte Subasio |
La vista mirabile spazia da Spoleto fino al Lago Trasimeno e alla sottostante Assisi. Prendere i sentiero 60 che si immette più avanti in quello 50 che arriva fino all
'Eremo delle Carceri.
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Eremo delle Carceri |
Che dire di questo simbolo francescano con le casupole in pietra aggrappate alla montagna e a una selva di lecci. San Francesco si ritirava a pregare qui e nelle grotte disperse per la foresta vicina.
Dall'Eremo la strada conduce ad
Assisi proveniente dall'alto ma restiamo fuori dalla città facendone la circonvallazione a sud: passiamo prima per la chiesa di
San Damiano che non riveste una grande importanza dal punto di vista artistico, specie se la si mette a confronto con alcune delle basiliche di Assisi, tuttavia è un luogo a cui indissolubilmente sono legate le vicende terrene sia di San Francesco che di Santa Chiara.
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Eremo della Carceri – Altare |
In questo oratorio campestre, appena fuori le mura del paese, nell'estate del 1205, San Francesco sentì parlare il Crocifisso, che oggi viene custodito nell’omonima cappella della chiesa di Santa Chiara, ed esortarlo a restaurare la Chiesa; nella grotta sotto l'edificio, il Santo si nascose dal padre che ne ostacolava la scelta monastica.
Infine scendiamo a
Santa Maria degli Angeli per terminare il Girotondo nella
Porziuncola, la chiesina in cui nel 1209 iniziò la comunita' dei fratelli di Francesco e dinnanzi la quale il Santo morì sulla nuda terra il 3 ottobre del 1226.
Qui finiscono le 33 tappe a piedi del Girotondo di San Francesco iniziate dall'altra parte di Assisi, vicino alla Basilica di San Francesco, a Porta San Giacomo. Sono stati 777 chilometri di un pellegrinaggio in circolo per tutta l'Umbria, la Toscana e il Lazio, che hanno mostrato i principali luoghi del francescanesimo lungo i sentieri e le strade che San Francesco percorreva in perfetta letizia, accompagnato da borghi incantati, da una natura incontaminata e dal canto dei suoi fratelli uccelli.
Ringraziamo il Signore per averci assistito per tutto questo lungo e incantevole viaggio in compagnia di Francesco.
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Porziuncola |